Una vita tutta in salita,,,, Ma piena di DOLCEZZE!!!!!!
Immagini di repertorio
La mia storia di professionista risale al 1972, con l'apertura della mia prima PASTICCERIA , situata in una zona di Firenze delle più prestigiose , da quel periodo molte cose sono accadute, sia professionali che di vita privata, molte soddisfazioni, riconoscimenti, gratificazioni, ma anche molte delusioni, sacrifici. Sicuramente la mia inesperienza nel settore commerciale ha causato molte problematiche ma non hanno frenato le mie ambizioni anzi sicuramente sono state da stimolo per tutte quelle inventive, innovazioni che poi si sono dimostrate vincenti. Adesso dopo tanti anni rivedo questi passaggi come obbligo per una carriera coronata di successi. Ho una bella famiglia, una moglie stupenda, e tre figli che ne vanto solo ORGOGLIO, mia moglie anche lei professionista sempre nel settore alimentare, impiegata come responsabile di sala in un noto Hotel Fiorentino, mia figlia Michela Dottoressa informatica, mio figlio Sebastiano come primo pasticcere e responsabile della produzione in una delle più prestigiose pasticcerie di PRATO, mio figlio Sergio sebbene solo ventenne già pasticcere in aiuto al fratello Sebastiano. Per quello che mi riguarda mi sono ritirato da ogni competizione approdando presso un noto catering Fiorentino la GALATEO rinfreschi, dove con impegni molto limitati posso proseguire nella professione di pasticcere. Non sò quello che la vita mi proporra in seguito, comunque mi posso ritenere molto fortunato e felice. Alla mia ( tenera età ) di 64 anni portati in maniera egregia sia di salute che di aspetto vorrei mettere a disposizione di chi lo desidera tutto il mio sapere, di uomo, marito, genitore, commerciante, imprenditore, professionista, sicuramente un bel bagaglio fatto di esperiense e vittorie, delusioni e sofferenze, affermazioni e riconoscimenti il tutto formato da una innata modestia anche se non ho mai permesso a nessuno , impunemente, di offendermi e denigrarmi, tengo e ho sempre tenuto molto alla mia dignità di uomo di capofamiglia e di professionista. Valori che tutt'oggi sono riconosciuti primari per raggiungere la dovuta gratificazione anche nell'invecchiare. Ma per tornare al discorso, per chi legge queste pagine ed è interessato ad avere un consiglio, uno spunto, una dritta, non ha che da interpellarmi lo potete fare inviandomi una e-mail al mio indirizzo " [email protected] ". In seguito mi proporrò per aggiugere delle pagine che racconteranno approfondimenti di periodi specifici del mio percorso di vita, cercando di analizzare sensazioni provate in racconti che daranno la giusta immagine di quello che veramente sono stato.
Non meravigliatevi per le mie esposizioni saranno un vero bazzar, non un racconto ma dei flasch, momenti, ma che caratterizzano molto la mia personalità, naturalmente darò delle indicazioni del periodo, cosi possiate valutare in che contesto avveniva l'episodio anche se devo precisare che sono stato sempre fin da piccolissimo un elemento imprevedibile , ottimista, ilare, graffiante, estroverso un vero cataclisma insomma mi facevo notare e non rimanevo mai anonimo in qualsiasi ambiente mi trovassi. Le donne,,,, una passione androgena, testosterone al massimo livello sin da piccolissimo mi buttavo ( con relative figure di merda ) sicuramente per la scarsa esperienza e preparazione ma non con questo mi frenavo, anzi!!!!! Gli schersi,,,,Quanti poveri personaggi hanno subito i miei lazzi, parenti, amici, conoscenti, sconosciuti, mi veniva spontaneo, quasi come se mi pianificassero il mio albitrio e mi dettassero il daffare, insomma era l'occasione che si presentava che faceva scattare la molla e dettava lo scherso che approntavo, naturalmente non gradito dal malcapitato ma era più forte di me, agivo e poi me la ridevo da pazzi, pure oggi se ripenso a certe occasioni mi scappa da ridere. Pensate che una volta e si parla del 1979 avevo 33 anni, difronte alla mia pasticceria ( la prima ) in via degli artisti all'angolo di via masaccio c'era un porticato sita il banco di roma dove una guardia giurata un certo Monsecchi, era di servizio, un soggetto tutto una caricatura, alto magrissimo con una faccia a mortiriam che faceva ridere solo al guardare, baffoni pistolona con cinturone che gli calava sulla coscia tipo west , spesso sostava di guardia alla banca appoggiato ad una colonna difronte all'entrata , cappello della divisa calato, sembrava che dormisse o approfittasse per fare una pennichella, certo doveva essere odioso stare li davanti per ore ed ore, ogni tanto veniva in pasticceria per un caffè o per fare due chiacchiere, ma poi doveva stare li davati a fare la guardia. Una mattina col sole di febbraio che stva scaldando le fredde giornate di un inverno ormai giunto alla fine, stava li appoggiato alla colonna del porticato, solito berretto calato, gambe incrociate mano sul calcio della pistola in fondina, sembrava proprio che se la drmisse, eravamo sotto crnevale e come sempre con la scusa di far divertire mio figlio Sebastiano, avevo comprato delle miccette, sapete quei petardini legati tutti fra loro che acceso uno poi scoppiavano a ripetizione. Bhe! fù più forte di me ne presi una treccia e andai sotto il porticato, mi avvicinai dal dietro alla guardia accesi la miccetta e la depositai fra i suoi piedi, poi feci una corsa a godermi lo spettacolo a dovuta distanza. Potete immaginare quello che successe!!!!!!! I petardi cominciarono una scarica di scoppi, il guardia saltò in aria, cercando di estrarre la pistola, ma chiusa in fondina era impossibile, tutto piegato su se stesso, cappello che volava, la gente che si girava, attratta dal fragrore dello scoppiettio, il guardia che si rotolava sul marciapiede, il personale della banca che usciva, il tutto avvolto da una nuvola di fumo creato da i petardi. Finito lo schioppetio e lo sgomento, risate a non finire, le persone che si sbellicavano per strada i negozianti di fronte tutti a godersi lo spettacolo, il povero guardia che finalmente era riuscito ad estrarre la pistola con faccia sgomenta ed impaurita si guardava attorno e ancora non riusciva a realizzare, volle il caso che proprio a me venne a chiedere cosa era successo , e con le lacrime a gli occhi e le mani sulla pancia gli dissi che dei ragazzini gli avevano buttato dei petardi fra le gambe, che mattinata tutti ne parlavano e ridevano al pensiero di " RINGO " soprannome che gli avevamo dato, che si ruzzolava per starda, ricordo che fù la novella per alcuni giorni, a voi sembrerà impossibile , ma mentre scrivo mi viene ancora le lacrime a gli occhi.